dove: | Museo "Luigi Bailo" - Musei Civici di Treviso Borgo Camillo Benso Conte di Cavour, 24, 31100 Treviso TV |
data: | da sabato 6 maggio 2017, alle 10:00 a domenica 25 giugno 2017, alle 18:00 |
intrattenimenti: | Si mangia |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | TRA Treviso Ricerca Arte |
Referente: | TRA Treviso Ricerca Arte |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 0422419990 |
L'Associazione TRA Treviso Ricerca Arte sfonda le mura di Ca' dei Ricchi e, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici di Treviso, è lieta di invitarvi all'inaugurazione di 'Lost in Arcadia' che si terrà sabato 6 maggio alle ore 18.30 presso le sale temporanee del Museo Luigi Bailo di Treviso.
La mostra, a cura di Andrea Bruciati, prevede l'esposizione di una quarantina di opere di importanti artisti della scena internazionale di diverse generazioni, dislocate all'interno di due distinti spazi espositivi: le sale temporanee del Museo Luigi Bailo e Ca' dei Ricchi (con inaugurazione sabato 20 maggio alle ore 18.30).
Lost in Arcadia è una riflessione leggera e drammatica sulla condizione umana contemporanea ed insieme un omaggio ad un intellettuale quale Giovanni Comisso (Treviso 1895 - 1969) che di queste istanze è stato anticipatore sottile e prezioso.
Le opere selezionate possiedono la medesima temperatura di uno scrittore immoralista per vocazione, credente soltanto nei sensi, refrattario alle idee e docile all’istinto, disposto alla letteratura ‘non per pensare, ma solo per seguire gli incanti’. Le opere presentate assecondano queste istanze accordando una visività e percezione quasi ippocratica della natura a un costante ed ossessivo senso del tempo, dalla fuggevolezza del momento creativo e dalla precarietà di ogni valore. Pertanto al sogno giovanile dell’infinità percorribile del mondo naufragato in un relativismo estremo, si avvicenda la registrazione di un tempo ora ‘peso atmosferico, immanente fino a determinare la caduta di una foglia, l’aprirsi di un fiore, il formarsi di un pensiero umano’ (da “Lamento di un conservatore”).
L’uomo e la grazia dei sensi presenti anche nei temi cari all’intellettuale trevigiano, riempiono lo spazio d’aria fissandovi eternamente la loro struttura corporale, quasi in maniera cinica, ma sempre sotto l'egida della fragilità umana. Il tutto e sempre per uno sguardo quasi fisico, nonostante la precarietà appunto dei materiali, soprattutto opere su carta e fotografie, tutta contemporanea. Attraverso un percorso diacronico, fra maestri a lui coevi (Martini, de Pisis, Scipione, Carrà) e le istanze di ricerca più contemporanee ed internazionali (da Mapplethorpe alla Dumas, da McCarthy a Uklanski) si intende pertanto creare un ponte fra generazioni diverse per intessere un progetto espositivo sensibile e dialettico, dove memoria e ricordo riattivano consapevolezze e moti d'animo oggi troppo spesso trascurati.