Letture: ... - Concerti a Verona - VR
dove: | Teatro Romano Via Regaste Redentore, 2 |
data: | venerdì 29 giugno 2012, dalle 21:00 alle 00:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | Non definito |
Referente: | Non definito |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 0458077201 |
64esima edizione dell’Estate Teatrale Veronese 2012
Shai Maestro Trio - Gino Paoli, un incontro in jazz
Venerdi 29 Giugno 2012
Shai Maestro Trio
Shai Maestro (pianoforte), Jorge Roeder (contrabbasso), Ziv Ravitz (batteria)
Il giovane pianista israeliano Shai Maestro (5 febbraio 1987) e il suo trio potrebbero essere la sorpresa dell’edizione 2012 di Verona Jazz. Il suo nome fa parte del nuovo circuito di jazzisti israeliani (o di origini israeliane) che stanno scrivendo una nuova pagina del jazz newyorkese (tra cui vanno ricordati Avisha Cohen, Anat Cohen, Yuval Cohen, Omer Avital, Gilad Hekselman, Abi Lebovich) e il suo debutto discografico pubblicato nel febbraio scorso alla guida del trio in programma a Verona non lascia molti dubbi.
I tre musicisti propongono un repertorio prevalentemente originale in cui il retaggio del jazz piano trio si fonde con i ritmi e le armonie post boppistiche e moderne tra lasciti di antiche melodie sefardite, chord changes, sviluppi modali e percorsi ritmici sorprendenti.
Shai Maestro si è avvicinato al pianoforte all’età di cinque anni studiando musica classica. Già a otto anni ha iniziato ad ascoltare jazz grazie a un casuale incontro con i dischi di Oscar Peterson. Dopo essere stato ammesso alla Thelma – Yellin High School of Performing Arts a Givataim, dove si è diplomato con il massimo dei voti, ha proseguito studiando e approfondendo la sua passione per la musica afro-americana fino all’ammissione alla Berklee College of Music di Boston. Una volta trasferitosi a New York all’inizio dello scorso decennio, ha iniziato a frequentare i principali jazz club dove si è esibito da solo o in compagnia di musicisti di primo piano tra cui Jimmy Green, Jorge Rossy, Myron Walden, Ari Hoenig, Jonathan Blake, Anthony Hart. Il grande colpo d’ala nella sua carriera è avvenuto con l’ingaggio nel trio di Avishai Cohen con il quale ha registrato quattro dischi e ha suonato in alcune delle principali jazz location del mondo e in svariati festival internazionali. Il contrabbassista Roeder, originario di Lima, ha suonato con Roy Haynes, Steve Lacy, Maria Schneider, invece l’israeliano Ravitz è stato, tra l’altro, nei gruppi di Lee Konitz e Esperanza Spalding.
Gino Paoli - Un incontro in jazz
Gino Paoli (voce), Flavio Boltro (tromba), Danilo Rea (pianoforte), Rosario Bonaccorso (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria)
Il primo incontro tra Gino Paoli e un gruppo di all star del jazz italiano risale a cinque anni fa. È stato immortalato per la prima volta con il disco Milestones, pubblicato dalla Blue Note. Il progetto ha avuto una genesi quasi casuale: il trombettista Enrico Rava alla guida del suo gruppo doveva fare una serata con un cantante e la scelta era caduta su Paoli, che aveva accettato con entusiasmo dato che la musica americana era stata la sua prima passione giovanile.
Tra il cantante genovese e il gruppo di jazzisti si era stabilita immediatamente una bella sintonia e, dopo vari concerti e la pubblicazione del primo disco, Rava è stato sostituito da Flavio Boltro, altro grande trombettista della scena italiana. Da questa rinnovata formazione è stato pubblicato Un incontro in jazz, uscito l’anno scorso (e registrato dal vivo alla fine del 2010) per Parco della Musica Records. Il quintetto suona con uno spirito che ricalca le orme dello storico legame tra forma, canzone e linguaggio jazz, lasciandosi andare allo swing e all’improvvisazione con il tipico spirito della jam session. Ne è nata una musica che riunisce in un'unica dimensione lo stile inconfondibile di Paoli e la verve ritmica, gli stilemi e l’espressività del mainstream, che in questo caso riesce a passare attraverso temperature musicali, dinamiche e scenari molto differenti.
La scaletta comprende, oltre agli immancabili grandi successi di Gino Paoli, una serie selezionatissima di classici (Smile di Chaplin, Eu sei que vou te amar di Jobim e De Moraes, Que reste-t-il de nos amours di Trenet, Contigo en la distancia di César Portillo De La Luz), ma anche composizioni appositamente scritte dai cinque musicisti a cui Paoli ha aggiunto le sue parole: Canzone di Laigueglia (di Rosario Bonaccorso), Canzone di istruzioni (di Danilo Rea), Canzone piccola (di Flavio Boltro) e Canzone interrogativa di Roberto Gatto.